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Nicholas Negroponte, il MIT e la rivista WIRED

(a cura di Alessandro M.)

 

Nicholas Negroponte

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Nato a New York il 1° dicembre 1943 da una famiglia di immigrati provenienti dalla Grecia e fratello del diplomatico John Negroponte, è venuto presto a contatto con l’Europa, studiando in un collegio svizzero; si è in seguito laureato in architettura a Boston, presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT). Qui concentrò le proprie attenzioni e le proprie ricerche su nuovi modelli e nuove interfacce operative tra uomo e macchina. Nicholas conferma dunque una grande curiosità intellettuale e una certa predisposizione a trattare temi legati al mondo dell'informatica e dell'hi-tech. Nel frattempo il giovane architetto inizia a fare da spola tra varie sedi universitarie in giro negli Stati Uniti: oltre al MIT, Nicholas Negroponte diventa visiting professor presso la Yale University e alla University of California, Berkeley.

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Computer-Aided-Design (CAD)

Per Computer-Aided-Design si intende la “progettazione assistita dall'elaboratore": in questa accezione, la più comune, CAD indica il settore dell'informatica volto all'utilizzo di tecnologie software e in particolare della computer grafica per supportare l'attività di progettazione (design) di manufatti sia virtuali che reali. I sistemi di Computer Aided Design hanno come obiettivo la creazione di modelli, soprattutto 3D, del manufatto. Ad esempio, un sistema Computer Aided Design può essere impiegato da un progettista meccanico nella creazione di un modello 3D di un motore.

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MIT Media Lab

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Il MediaLab è stato fondato nel 1985 da Nicholas Negroponte e Jerome Wiesner e si tratta di uno tra i più prestigiosi laboratori al mondo con lo scopo di  pensare, prevedere, progettare e realizzare sistemi di interfaccia tra l'uomo e il computer, facilitando il più possibile l'interazione tra chi chiede informazioni e servizi e chi li fornisce. Nel giro di pochissimi anni il MediaLab è passato da quel manipolo di audaci a ben trecento persone, con piccoli finanziamenti da parte di enti governativi statunitensi e aziende private, e nel 1985, solo 5 anni dopo la fondazione, l'architetto Ieoh Ming Pei costruì l'attuale sede, dando maggior risalto ed importanza a quello che oggi è considerato il fiore all'occhiello dell'istituto.

Attualmente i campi di ricerca del Lab spaziano ad ampio raggio andando dalla stampa tridimensionale alla musica, dall'olografia alla grafica computerizzata, dalla cognizione umana alle reti, agli agenti intelligenti alla computazione. Nella storia del laboratorio all'estero sono ricordati un paio di eventi significativi in India e nella Repubblica d’Irlanda.

Being Digital

Il Being digital è un libro non-fiction pubblicato la prima volta nel 1995 e diventato subito best-seller. Sin da subito Negroponte definisce il bit, che è la parte più piccola dell'informazione digitale, così come l'atomo lo è per la materia; tramite esso si può descrivere il mondo materiale in molte delle sue componenti. Il libro poi analizza il modo con cui far comunicare l'uomo col computer e il computer con l'uomo, ricordando di quando la grafica al computer fosse un argomento sconosciuto. In questo modo Negroponte fa capire che la comunicazione in entrambi i sensi dev'essere semplice ed immediata, come se si avesse di fronte un altro essere umano, che capisce noi e i nostri messaggi nascosti nella voce o nella mimica facciale, che conosce i nostri gusti e compie azioni anche senza che glielo diciamo e poi ci riassume il suo operato. Al termine del libro viene mostrato invece come il futuro potrebbe essere, o nel frattempo è già diventato, per tutti noi grazie alla posta elettronica o ai microchip inseriti nei giocattoli.

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Il computer da 100 dollari

Un problema che sta molto a cuore a Negroponte e a sua moglie Elaine è il divario digitale e informativo dei paesi del terzo mondo, così l’architetto informatico americano cominciò il progetto ambizioso di introdurre l'informatizzazione e i dispositivi informativi come i computer là dove a malapena giunge la corrente elettrica. Il progetto viene destinato, per il momento, ad alcuni paesi come la Thailandia, l'India e la Cina. E proprio quest'ultima ha dimostrato molto interesse sia per la tecnologia molto semplice e a basso costo che potrà essere portata facilmente in tutto il vasto Paese, sia per la già espressa voglia d’indipendenza da prodotti costosi e proprietari. L'idea di fondo è quella del “$100 laptop”, un computer portatile, tecnologicamente non costoso (intorno ai 100 dollari), elettricamente non troppo oneroso, con una suite completa di programmi non proprietari, orientato alla connessione ed indirizzato principalmente alle nuove generazioni. Oltre a ciò bisogna considerare il fatto che i paesi citati non offrono situazioni meteorologiche ottimali per i computer, fuori dagli uffici climatizzati e ben aerati, quindi il grande test tecnologico che questi computer dovranno superare sarà la loro funzionalità e adattabilità a polvere, umidità, scossoni, cadute e bagnato. Per questo si stanno studiando le potenzialità di impiego del brevetto traspirante e impermeabile Geox per l'impianto di aerazione del PC. Un ulteriore problema che i ricercatori dovranno risolvere è la facilità di riparazione, visto che i luoghi da immaginare per questi PC sono zone rurali contadine in cui la città più vicina si trova a cento chilometri di distanza e un viaggio sino ad essa è un'avventura.

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WIRED

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Nel 1992 Nicholas Negroponte è tra i primi ad investire su un nuovo progetto editoriale teso alla creazione di un magazine dedicato alle nuove tecnologie e al modo in cui queste possano influire sullo sviluppo della società e del mondo. Nasce così nel marzo del 1993 in California con sede a San Francisco, con la collaborazione di Louis Rossetto, Wired, una rivista mensile statunitense nota come “La Bibbia di Internet”. Da ottimista tecnologico e digitale qual è, Negroponte utilizza lo spazio a sua disposizione per promuovere un mondo dove la tecnologia e l'informatica saranno di supporto al miglioramento generale delle condizioni di vita, infatti la rivista tratta tematiche di carattere tecnologico e di come queste influenzino la cultura, la politica e l’economia e la vita quotidiana.

 

Wired Italia

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A partire da marzo 2009 viene pubblicata anche la versione italiana di Wired, con la copertina del primo numero dedicata al Premio Nobel Rita Levi-Montalcini. Il nome scelto è “Wired. Storie, idee e persone che cambiano il mondo”, dato che la sola parola Wired venne ritenuta di difficile comprensione per il pubblico italiano. L'impostazione di Wired Italia è la stessa della versione statunitense, ma non più del 20% dei contenuti vengono tradotti da Wired USA. Nel 2010, sotto la guida di Riccardo Luna, Wired Italia annuncia l'adozione delle licenze Creative Commonsper la gestione dei contenuti sul sito. Nel giugno 2015, a seguito delle decisioni comunicate durante l'assemblea dei giornalisti, è stata dimezzata la redazione (ridotta da 12 a 6 giornalisti) ed è stata chiusa la pubblicazione mensile della rivista cartacea (ridimensionata a 4 numeri all'anno), mantenendo attivo unicamente il sito web.

 

Massachusetts Institute of Technology (MIT)

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Il Massachusetts Institute of Technology è una delle più importanti università di ricerca del mondo con sede a Cambridge. In un primo momento dedicato alla ricerca applicata all'industria, si è sviluppato in 5 scuole e 32 dipartimenti, organizzando corsi di laurea e di specializzazione post-laurea.

La scuola di scienze comprende corsi di laurea in ingegneria, biologia, chimica, matematica, economia, fisica, scienze della terra, meteorologia e astronomia.

Il Massachusetts Institute of Technology gode di una notevole reputazione per la qualità dell'insegnamento e della ricerca; fu tra le prime scuole a usare i laboratori nell'insegnamento, a sviluppare la professione di ingegnere chimico, a organizzare corsi di ingegneria aeronautica ed elettrica e in fisica applicata.

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